La Legge di riordino delle Aree Protette dalla Regione Emilia Romagna ha istituito l'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale la quale ha una superficie complessiva di circa 20.000 ettari, pari al 5,4% della superficie totale delle Provincia di Bologna. A questa bisogna aggiungere la superficie occupata dai Siti Rete Natura 2000 e dalla Riserva del Contrafforte Pliocenico la cui gestione la Legge Regionale affida alla macroarea.
A fronte di una superficie così ampia, anche se distribuita su diverse aree, il tema dell'agricoltura è una materia trasversale e generale avendo come principale obiettivo una progettazione di sviluppo in un'ottica di area vasta, consapevoli ovviamente della diversità sociale, culturale e territoriale delle cinque singole aree e delle aree interne a Rete Natura 2000, che condividono però gli stessi punti di forza e di debolezza e gli stessi obiettivi.
Da un primo lavoro di unione degli elenchi delle aziende agroforestali presenti nei 5 Parchi emerge che nel territorio operano circa 240 aziende (tale dato necessiterà nel prossimo futuro di aggiornamento anche al fine di uniformare i dati e le fonti).
I cinque Parchi regionali sono, dal punto di vista agroforestali, molto eterogenei. Le differenti caratteristiche morfologiche, culturali e climatiche contribuiscono ad avere una variegata tipologia di agricoltura e di uso del territorio. I due Parchi situati nella prima collina bolognese, il Parco dei Gessi Bolognesi e il Parco dell'Abbazia di Monteveglio sono tradizionalmente vocati all'agricoltura. Il Parco del Corno alle Scale e il Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone sono l'emblema dell'agricoltura tradizionale e della tipicità dell'Appennino Bolognese, nonché dell'attività selvicolturale. Il territorio del Parco Storico di Monte Sole è un fermo immagine dove il paesaggio agrario racconta la storia drammatica di questi luoghi. Queste differenze contribuiscono ad avere una ricca varietà di prodotti di attività e lavorazioni tipici e unici identificativi del nostro territorio.
I nostri Parchi sono "spazi" ricchi di beni naturali e culturali caratterizzati da una specifica qualità ambientale da proteggere. In questi siti è indispensabile considerare la presenza di diversi livelli di biodiversità e paesaggio, per attuarne la tutela e programmarne eventuali attività di ripristino ambientale. In tal senso l'Ente Parco deve attivarsi per promuovere, incentivare e di conseguenza, rendere vantaggioso intraprendere attività agricole rispettose e migliorative dell'ambiente.
In questo contesto l'Ente di Gestione, per la sua struttura e finalità, deve essere un attore principale e divenire il riferimento per gli amministratori e per la cittadinanza sui temi ambientali.