Boschi misti di querce, faggete e rimboschimenti di conifere rivestono quasi per intero i versanti e le arenarie dei principali rilievi nella parete occidentale della dorsale e a valle del bacino del Brasimone, formando lo spettacolare fronte dei Cinghi delle Mogne. Nei boschi sulle pendici più dolci si aprono vaste radure un tempo lasciate al pascolo e si intravedono vecchi coltivi riconquistati dalla vegetazione spontanea. Folti castagneti si incontrano intorno a Mogne e a Poranceto, dove il parco ha allestito un museo del bosco. Negli ultimi decenni la diminuita presenza umana ha favorito l'incremento della fauna selvatica, tra cui spiccano per importanza i cervi; il parco, tra settembre e ottobre, è l'area ove è più facile sentirne i bramiti tra tutto il versante appenninico emiliano. Varie testimonianze medievali sono conservate a Bargi, Baigno, Badi e Stagno e di particolare suggestione è il borgo di Chiapporato, ormai in abbandono, con le belle case in sasso sovrastate dal ripido versante del monte Calvi. Di grande interesse è il complesso sistema tecnologico che regola gli impianti idroelettrici di Suviana, dove si trova un centro visita dedicato all'acqua, e del Brasimone, che ospita una struttura informativa dell'Enea. I laghi con le numerose aree di sosta attrezzate lungo le sponde, la estesa rete di sentieri, fanno oggi di quest'area una delle mete turistiche di maggior richiamo estivo.