Nei pressi della cima, in un ripostiglio scavato nella roccia, furono rinvenute nel 1881 una quarantina di asce dell'età del Bronzo. La rocca, ricordata nel nome del rilievo, è citata tra i beni di Bologna in un documento del 1164 e fu in seguito proprietà della Mensa Vescovile e dei signori di Loiano, Monzuno e Panico. Venne quasi certamente smantellata, come altri castelli, a metà del '300, quando il territorio entrò definitivamente nell'orbita del comune bolognese.
La chiesa di San Michele Arcangelo a Badolo e l'oratorio della Madonna della Rocca, raggiungibile con un suggestivo sentiero, hanno sostituito nel dopoguerra i due precedenti edifici religiosi distrutti dai bombardamenti.