Anche il paesaggio di Monte Sole viene sconvolto dalla guerra. Durante il massacro i tedeschi incendiano case e fienili, uccidono o requisiscono gli animali. Poi l'area di Monte Sole- Monte Caprara viene trasformata dall'esercito di occupazione in un campo trincerato e il territorio circostante minato. La zona viene liberata dagli Alleati solo tra il 16 e il 17 aprile 1945 a seguito di pesanti bombardamenti.
Dopo la guerra il rientro su questi luoghi è difficilissimo: alle distruzioni si aggiunge il doloroso ricordo dei cari che vi sono morti. La natura riprende il sopravvento e molte zone vengono abbandonate. Solo le aree più basse tornano ad essere abitate, mentre la frequentazione dei luoghi ai piedi di Monte Sole è occasionale o legata a celebrazioni particolari. Negli anni Settanta si comincia tuttavia a prendere sempre più in considerazione la rivitalizzazione di tutta l'area.
Nel 1982 nasce il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, con il compito di mantenere vivo il ricordo delle vittime e diffondere gli ideali di libertà, pace, democrazia. Nel 1989 sui luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti la Regione Emilia Romagna istituisce il Parco Storico Regionale di Monte Sole per ricordare gli eventi che si svolsero su questo territorio durante la Seconda Guerra Mondiale, preservare il contesto ambientale che nel tempo si è consolidato e offrire ai giovani un insegnamento di pace. Nel 2012 il Parco confluisce nella Macroarea per i Parchi e la Biodiversità dell'Emilia Orientale.