Gli ambienti rocciosi del parco, per quanto poco estesi, rivestono un grande interesse botanico poichè ospitano una vegetazione non influenzata dalle attività antropiche che hanno modellato gran parte del paesaggio vegetale. Isolati esemplari arborei dallo sviluppo stentato sottolineano le zone di affioramento roccioso in cui si accumula un sottile strato di suolo, mentre nei tratti rocciosi più scoperti e accidentati la povertà del substrato, la forte insolazione e la prolungata aridità consentono la crescita solo a pochi arbusti e piante erbacee.
La roccia appare spesso colorata dai talli di licheni crostosi e fogliosi, vegetali primitivi capaci di preparare il substrato per piante più esigenti.
Tra queste ultime prevalgono le specie xerofile, adatte ad ambienti asciutti e soleggiati, e vere e proprie piante rupicole, le cui belle fioriture ravvivano questi ambienti inospitali. Frequente è il brachipodio, una graminacea che forma spesso sugli affioramenti di roccia lembi di prateria, facendone risaltare le stratificazioni; lo accompagnano ononide spinosa, camedrio comune ed erica arborea, tutti arbusti a distribuzione mediterranea.
Sulla roccia sono frequenti anche il profumato elicriso, il timo, la stellina purpurea (Asperula purpurea), l'eliantemo maggiore e varie borracine (Sedum spp.), piccole piante grasse che hanno sviluppato tessuti succulenti per adattarsi all'aridità dell'ambiente.
Gli affioramenti rocciosi del parco custodiscono anche piccole piante rupicole ritenute rare in ambito regionale: la sassifraga alpina (Saxifraga paniculata), dalle inconfondibili rosette di foglie coriacee bordate di bianche secrezioni calcaree e il semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum), le cui rosette di foglie succulente sono rivestite da un feltro di peli simile a una ragnatela.