Altre specie osservabili intorno ai due bacini e lungo i principali corsi d'acqua sono la ballerina gialla (poco diffusa), la ballerina bianca (visibile invece anche nei centri abitati) e il merlo acquaiolo (abbastanza frequente soprattutto sulle sponde del Limentra).
Tra i rapaci, oltre a specie come gheppio, poiana, sparviero, e allocco, è da segnalare la nidificazione regolare del falco pecchiaiolo.
Come in altre zone dell'Appennino settentrionale l'aquila reale, per quanto non nidificante, è di comparsa più o meno regolare con individui immaturi.
Tra le specie di maggiore interesse spiccano codirosso, pigliamosche, picchio muratore, torcicollo, rampichino, picchio rosso maggiore e picchio verde, tutti localizzati nelle poche zone con castagneti maturi che offrono cavità per la nidificazione.
Particolarmente diffuse e numerose sono invece le specie legate ai boschi cedui, tra le quali spiccano il colombaccio, molto raro come nidificante in Emilia-Romagna, e la bigia grossa, segnalata sino agli inizi degli anni '90 (mancano tuttavia segnalazioni recenti). Molto abbondanti sono la tortora, soprattutto nei boschi giovani di querce, e il succiacapre, che durante la notte caccia insetti in volo su prati e cespuglieti radi.
L'espansione dei cespuglieti, in seguito all'abbandono di seminativi e pascoli, ha favorito specie tipiche di questi ambienti come zigolo nero, sterpazzola, sterpazzolina e, quando i cespuglieti si trasformano in boscaglie, prispolone, canapino e lù bianco. Nelle praterie rimaste, oltre alla comune allodola, sono presenti l'affine tottavilla e la quaglia, una specie difficile da osservare allo scoperto ma della quale è facile udire il monotono canto del maschio.