L'itinerario è un approccio ideale al territorio dell’area protetta e offre un'ampia panoramica sui paesaggi, gli ambienti e le testimonianze storiche del luogo.
Il tracciato si sviluppa in prevalenza su sentieri in terra battuta e può in qualche breve tratto risultare fangoso dopo le piogge.
Il percorso inizia dall'ingresso del borgo medioevale e nel tratto iniziale costeggia le ripide scarpate del colle della Cucherla per poi scendere nell'ampio bacino calanchivo dal quale ha origine il Rio Ramato. Lasciata l'area calanchiva, il percorso segue per un breve tratto la valletta di un affluente del Rio Ramato per poi inoltrarsi in un lembo di bosco tipicamente collinare, il cui sottobosco custodisce preziose fioriture di orchidee e specie erbacee rare e protette. All'uscita dal bosco si apre il paesaggio dei “vecchi coltivi”, terreni che sino a qualche decennio fa erano coltivati o adibiti al pascolo e tuttora conservano assetti ed elementi che richiamano il paesaggio agricolo tradizionale.
All'interno dell’area si trova anche un piccolo stagno artificiale, realizzato negli anni ’90 a servizio dell'attività di educazione ambientale. Dall'area dei vecchi coltivi il sentiero risale costeggiando altri campi abbandonati e in parte già riconquistati dalla vegetazione spontanea per sbucare nei pressi del cimitero a pochi passi dalla torre di accesso al borgo.