L’itinerario nasce dall’unione di due vecchi itinerari (“Il rio Ramato” e “Salita a monte Gennaro”) per permettere un’escursione ad anello semplificandone la lettura sulla carta e contemporaneamente la segnaletica sul territorio.
Prende il via dal grande parcheggio situato all’ingresso dell’abitato di Monteveglio e si inoltra all’interno della vallecola del piccolo corso d’acqua addentrandosi in un bosco umido dove, poco distante, si incontra la “sorgente ramata” che deve il suo nome alla colorazione conferita dal deposito di ossidi e idrossidi di ferro. Lungo le rive, tra noccioli e sambuchi, spiccano il carpino bianco e piante erbacee legate agli ambienti umidi e freschi come il bucaneve. A circa metà del corso del rio, si affronta una decisa scalinata che porta l’itinerario fuori dalla vallecola nei pressi dello stagno didattico e dei vecchi coltivi ora mantenuti a prateria.
Al termine dei coltivi si prende a destra seguendo il piccolo sentiero a sbalzo sulla forra generata dal piccolo rio Africa che in breve conduce all’interno del bacino calanchi dell’Africa, all’interno del quale si raccolgono le acque che danno vita al rio Ramato. Una decisa discesa (scivolosa in caso di fondo umido) porta all’interno dell’anfiteatro per risalirlo sul versante opposto lungo le pendici del monte Gennaro.
Circa a metà dell’anfiteatro è possibile, prendendo il percorso di collegamento che stacca sulla sinistra, raggiungere via Volta. Proseguendo invece la salita verso la cima di monte Gennaro si attraversa un bosco di roverelle all’interno del quale, durante la primavera, fioriscono splendide orchidee per sbucare sul versante settentrionale del monte caratterizzato da un esteso impianti di vite. Dalla sommità di monte Gennaro, caratterizzata da un gruppo di cedri e querce all’ombra dei quali è possibile una sosta ristoratrice, si ammira un ampio panorama sul colle dell’Abbazia, la testata di valle del Rio Ramato e i calanchi di Pan Perso. Ripercorrendo poche decine di metri a ritroso ci si riporta nei pressi del vigneto e si segue sulla sinistra (per chi scende) il percorso che in breve ci porta su via Sassuolo. Da qui il percorso segue la strada asflatata passando accanto al nucleo storico della Cappella, un tempo vasto possedimento dei canonici di Monteveglio, nella cui corte, vicino al grande forno-pollaio, spicca una grande roverella, tra le più maestose del parco. Continuando in discesa si giunge nuovamente al parcheggio iniziale.