Punta Sofia (1939 m), sormontata da una grande croce metallica, è la più settentrionale delle cime del Corno; le altre due cime, Corno alle Scale (1944 m) e Punta Giorgina (1927 m), si raggiungono senza fatica seguendo la linea di crinale. Verso est il versante scende ripido, disegnato dalle tipiche stratificazioni arenacee (le cosiddette “scale” del Corno), intersecate quasi ortogonalmente dagli stretti solchi che scendono lungo le linee di massima pendenza; questi solchi sono i primi elementi del reticolo idrografico che, ai piedi del Corno, raccoglie le acque verso il fondovalle, compiendo in breve, dalla cima alla zona di Segavecchia, un dislivello di quasi 1000 m. Il sentiero che raggiunge la cima del Corno attraverso i Balzi dell’Ora in estate consente di avvicinare le splendide fioriture di rare specie rupicole, che in questa zona si trovano invece particolarmente concentrate. Fra le tante risaltano, per le discrete dimensioni, l’aquilegia alpina e la genziana purpurea; di taglia più ridotta sono astro alpino, pulsatilla alpina e primula orecchia d’orso, i cui fiori gialli si alzano da una rosetta di foglie carnose colorando le cenge più inaccessibili.