Per il valico, un tempo noto come passo della Calanca, transitava una delle più frequentate vie di epoca medievale; l’odierno toponimo entrò in uso alla fine del ‘700, quando il passo divenne punto di contatto tra i territori dello Stato Pontificio, degli Estensi e dei granduchi di Toscana.
Il valico è rimarcato da un bel cippo confinario in arenaria, sul quale si intuiscono ancora le iscrizioni relative all’anno di collocazione e ai confini settecenteschi. Nei pressi del valico prevalgono gli affioramenti rocciosi, mentre nella prateria spiccano i fiori di colore azzurro intenso di genziana primaticcia, quelli gialli di cariofillata montana e i fusti spinosi dei cardi.