L'itinerario Naturalistico percorre il parco da Nord a Sud e vi permetterà di apprezzare l'alta biodiversità che caratterizza quest'area protetta.
L'abbandono del territorio a seguito delle devastazioni portate dalla Seconda Guerra Mondiale, oltre che della generale tendenza, manifestatasi nel dopoguerra, a lasciare la montagna e la vita agricola, ha ridotto la parte di territorio coltivata, alla quale si sono sostituiti diffusamente boschi e cespuglieti.
L’itinerario, che parte da Marzaboto, attraversa aree caratterizzate da un ridotto numero di insediamenti edilizi, aree agricole e nuclei rurali, aree dominate da praterie e boschi, ed aree in cui la presenza antropica è completamente assente.
L’incontro tra gli ambienti climatici centro-europei e mediterranei fa sì che il Parco accolga gli areali estremi di diffusione di due specie arboree: quello meridionale del Pino Silvestre, presso Monte Termine, e quello settentrionale del Leccio, diffuso nell’area di Monte S. Barbara. Questo territorio, caratterizzato da un fitto mosaico di habitat, costituisce anche l’ambiente ideale per una grande varietà di specie animali: cervi, daini, caprioli, cinghiali, volpi, tassi, scoiattoli e ghiri.