L’itinerario ha inizio nei pressi della stazione ferroviaria di Pian di Venola (linea Bologna/Porretta Terme) usciti dalla quale, svoltando a sinistra ed attraversando i binari, si percorre la piccola strada asfaltata che collega Pian di Venola all’abitato di Sperticano fino a raggiungere quest’ultimo.
L’elemento di maggior interesse dell’abitato di Sperticano è la bella casa-torre Fontana (risalente agli inizi del XIV secolo) situata subito a lato della piazzetta del borgo dove si trova anche una limpida fonte. Poco distante, facendo una piccola deviazione, si trovano anche la seicentesca chiesa e il trecentesco oratorio dedicati ai Santi Simone e Giuda, entrambi restaurati nel dopoguerra.
Da Sperticano l’itinerario prosegue lungo una stretta strada asfaltata che parte quasi di fronte alla fontana e sale in maniera decisa sino ad un gruppo di abitazioni sul retro delle quali ha inizio un sentiero, a tratti lastricato a testimonianza della sua passata importanza, che prosegue salendo all’ombra di un bosco misto lungo le pendici nord-occidentali di monte Caprara.
Lungo la salita si incontrano le prime tracce degli acquartieramenti risalenti alla guerra, piccoli anfratti nella roccia utilizzati come rudimentali rifugi.
Si prosegue la salita all’ombra di un rado querceto che anticipa la fine del bosco, e, di lì a poco, si raggiunge la sella che separa Monte Caprara da Monte Sole, un’ampia radura luminosa punto di incontro di diversi percorsi.
Il sentiero prosegue lambendo dall’alto i ruderi di Caprara di Sopra, luogo che venne brutalmente investito dalla violenza della guerra e dove vennero distrutti interi nuclei famigliari. Come in altri luoghi i tedeschi diedero poi fuoco alle case. Di tutto ciò, ora, grazie ai recenti lavori di restauro, si possono osservare i ruderi di queste dimore di sasso tipiche della montagna bolognese.
Giunti all’incrocio con la strada carrabile il percorso prosegue verso destra in direzione S. Martino; a valle della strada si può vedere quello che resta dell’antica sede municipale di Caprara Sopra Panico (ora Caprara di Sotto). Si prosegue ora in leggera discesa alle pendici del Monte Caprara, all’ombra di un rado bosco di roverelle con sporadici esemplari di acero minore e sorbo domestico. Poco più avanti in corrispondenza di un discreto punto panoramico ha inizio, seguendo la larga cavedagna che si stacca sulla destra, il tratto di discesa che termina presso il Centro Visite del Parco.