Itinerario molto gratificante malgrado (anzi, per qualcuno grazie a) il non trascurabile impegno fisico dovuto a dislivello, relativa lunghezza del percorso e ricorrente presenza di tratti fangosi.
Il luogo possiede - certo - evidenti motivi di interesse paesaggistico (lunghi tratti di crinale tra Reno e Setta, con vedute panoramiche), botanico (boschi misti di latifoglie tipiche della media montagna appenninica affiancate ad autentiche peculiarità come i nuclei rupestri di leccio o di pino silvestre) e faunistico (possibilità di avvistare branchi di ungulati, senza trascurare la presenza ormai stabile del lupo), ma va sottolineato come questo sia essenzialmente un parco storico e memoriale, legato al ricordo del più doloroso eccidio di civili commesso in Italia dagli occupanti nazisti.
Partiti dalla stazioncina di Lama di Reno si raggiunge la romanica pieve di Panico, che si consiglia di visitare, dopodiché si sale a San Silvestro, sul crinale tra Reno e Setta che segnerà in pratica tutta l’ossatura dell’itinerario. Lasciatisi alle spalle i tratti argillosi, con frequente presenza di fango, si raggiungono le formazioni arenacee di Monte Sole, la cui cima viene però aggirata con una lunga deviazione passante per il vicino oratorio di Cerpiano e per il cimitero e chiesa di Casaglia. Questi edifici, come gli altri seguenti, sono i muti testimoni della strage che comportò la distruzione della comunità di Monte Sole nell’autunno del 1944 (770 vittime, 955 complessive nel periodo dell’occupazione); sono stati consolidati ma non ricostruiti e ad essi è affidato il compito di tramandare “ciò che è stato” ed il messaggio che “tutto questo non si ripeta più”.
Il ritorno avviene dal centro visita del parco il "Poggiolo", lungo la stradina che scende a Sperticano e a Pian di Venola, dove si riprende il treno.
Per approfondire: ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/fruizione/ciclovie/i-10-itinerari-ciclabili/ciclovia-della-memoria