Parchi di Vita: saperi e mestieri nelle aree protette dell’Emilia Romagna
Al via il progetto che porterà i ragazzi alla scoperta di mestieri e saperi in via di estinzione, grazie allo scambio generazionale con gli anziani, ultimi detentori di queste conoscenze.
Dal primo al 4 maggio, all’interno della fiera del Birdwatching, al via la campagna itinerante di promozione dei Parchi. Scopri tutto su www.legambiente.emiliaromagna.it/parchidivita
Parchi di Vita, perché la ricchezza di informazioni custodita dagli over 65 rappresenta un elemento di estrema importanza per il territorio delle aree protette dell’Emilia-Romagna. Antichi mestieri ormai dimenticati, che da secoli si sono ripetuti per creare manufatti, lavorare la terra, ricavare dal poco quello che serviva a sfamare una famiglia. Il trasferimento delle competenze e delle esperienze ai più giovani può aiutare a creare nuove attività professionali artigianali, anche in aree marginali che subiscono in maniera più forte il fenomeno dello spopolamento.
Dal primo al 4 maggio, Legambiente sarà presente alla fiera del Birdwatching a Comacchio, con il primo appuntamento di una campagna itinerante che promuoverà il valore delle aree protette dell’Emilia Romagna.
Il 12 maggio sarà organizzato invece il primo dei quattro appuntamenti dedicati al trasferimento intergenerazionale delle conoscenze: i ragazzi scopriranno i Parchi ed un patrimonio di saperi custodito ormai soltanto dalla memoria degli anziani, detentori della tradizione e della conoscenza di gesti e manualità che vanno lentamente scomparendo.
I primi due appuntamenti con le scuole saranno organizzati presso il Parco del Delta del Po, realtà legata indissolubilmente all’acquacoltura e alla pesca, ammesse e favorite nelle zone umide del Parco perché hanno una grande importanza economica e occupazionale e sono, in alcuni casi, attività a forte valenza storica e tradizionale. La vallicoltura è quell’allevamento ittico tradizionale ed estensivo praticato da secoli nelle Valli del Delta del Po, in cui la cattura del pesce avviene sfruttando i movimenti migratori di massa all’uscita dei bacini interni.
Le altre due giornate con le scuole saranno invece organizzate al Parco del Corno alle Scale. In quest’area protetta appenninica, fino a pochi decenni fa la castanicoltura era una delle principali attività per gli abitanti: le castagne venivano essiccate e poi molate per ottenerne farina, prodotto meglio conservabile e utilizzabile in cucina. Al castagneto venivano prestate le cure colturali di un frutteto, il sottobosco veniva costantemente ripulito per facilitare la raccolta delle castagne e mantenuto inerbito per evitare fenomeni di erosione superficiale.
Per approfondire la conoscenza dei saperi e dei mestieri nelle aree protette dell’Emilia Romagna, ma anche per organizzare una visita ai Parchi, è possibile visitare il sito internet del progetto all’indirizzo: www.legambiente.emiliaromagna.it/parchidivita