Il bacino è tra i maggiori specchi d'acqua dell'Appennino emiliano: la superficie è di 1,5 km² circa, la profondità massima di 70 m, la capacità di 46 milioni di metri cubi. L'assetto geologico ha condizionato notevolmente la scelta del sito: l'allargamento della valle in corrispondenza delle impermeabili rocce argillose garantiva infatti la possibilità di un grande stoccaggio d'acqua e nel contempo il restringimento dovuto a una fascia di rocce arenacee offriva le condizioni di stabilità necessarie alla costruzione della diga. Le rive del lago, in prevalenza ripide e soggette a oscillazioni del livello delle acque legate al funzionamento degli impianti, sono state oggetto di interventi di consolidamento e sono oggi rivestite da fustaie di pini neri e abeti. Il lago è una meta turistica di notevole richiamo nella zona: all'ombra delle conifere sono state attrezzate aree per la sosta e sulla sponda orientale, presso la "spiaggetta", si trovano strutture ricettive aperte durante l'estate.