Negli ultimi tempi l’Ente ha ricevuto numerose richieste di sorvolo di drone all’interno delle Aree protette di propria competenza[1]. Si tratta di domande pervenuta da soggetti diversi, motivate da ragioni di vario tipo: ad esempio rilevamenti tecnici in ambiente, attività di ricerca e monitoraggio, svolgimento di riprese professionali per conto terzi, attività di ricerca persone ed esercitazioni di protezione civile, mera attività ludica da parte di amatori.
Al momento non è stata elaborata una proposta di regolamentazione che tenga conto dei diversi aspetti e delle indicazioni regionali per questa specifica attività, pratica che, come è facile comprendere, ha implicazioni gestionali di vario tipo per le Aree protette di nostra competenza. Benché il drone rappresenti un formidabile strumento, solitamente di limitato impatto naturalistico quando condotto da professionisti, va considerato che l’utilizzo del drone può:
Considerato che esiste un generalizzato divieto di sorvolo delle Aree protette con qualunque mezzo tranne nei casi in cui esista un evidente interesse pubblico, in attesa di definire con apposita disciplina un preciso ambito in cui si possa esercitare l’utilizzo del drone in modo compatibile con la normativa di tutela ambientale, si ritiene necessario non autorizzare temporaneamente e fino a nuove indicazioni l’attività di impiego di droni di qualunque tipologia se non in presenza di un evidente e dimostrato interesse pubblico (ad es. attività di protezione civile, attività di ricerca e monitoraggio, …).
Eventuali richieste di Nulla-osta e Valutazione di incidenza dovranno in ogni caso essere effettuate sulla modulistica presente sul sito dell’Ente (Ente Parchi Bologna | Richiedere nulla osta e valutazioni di incidenza).
Il Direttore
Dott. Massimo Rossi
[1] Si ricorda che l’Ente è competente sulle seguenti Aree protette: